
Galmozzi corsa anni 60
Le biciclette italiane sono inimitabili.
Eleganti,raffinate,superbe
Continua a leggere “Galmozzi corsa anni 60”"Il paradiso in terra non esiste, ma chi va in bicicletta ci arriverà comunque." – Parrini
Galmozzi corsa anni 60
Le biciclette italiane sono inimitabili.
Eleganti,raffinate,superbe
Continua a leggere “Galmozzi corsa anni 60”IN Romagna è per tradizione una terra dove la passione, la dedizione per il ciclismo è all’apice, e proprio un romagnolo (precisamente di Lugo di Romagna) Oliviero Gallegati “fanatico” di questo sport iniziò nel lontano 1973 a costruire biciclette da corsa esclusivamente su misura.
“bicicletta d’elite” per una “clientela d’elite”…
congiunzioni Nervex
ll kit di congiunzioni in acciaio pressato Nervex Professional è oggi universalmente considerato un classico dell’epoca. Fu notevolmente prolifico negli anni ’50 e ’60, quando erano scelte da quasi tutti i produttori di telai, dai migliori artigiani Gillott, Bates, Ephgrave, Jack Taylor, De Rosa, Colnago, Bianchi, Masi e dalla maggior parte dei produttori di media e grande distribuzione come come Viking, Dawes, Holdsworth, Carlton, Mercian, Raleigh, Peugeot e Schwinn, Paramount negli Stati Uniti.
Fino all’avvento alla fine degli anni ’40 della serie di congiunzioni già intagliate Nervex Professional, molti costruttori le dovevano alleggerirle internamente con aggravio di energie, tempo e denaro. Progettate con un design elegante, erano destinate ad avere un grande successo fin dal giorno in cui entrarono sul mercato. Splendidamente tagliate con linee piacevoli, relativamente leggere e ben rifinite, richiedevano meno limatura e pulizia rispetto ai modelli fusi “a colata di sabbia” disponibili all’epoca. Parte della loro popolarità globale dipese anche dal fatto che erano usate nelle biciclette scelte da importanti corridori professionisti.
Ovviamente i migliori costruttori continuarono a rendere riconoscibili i propri telai anche attraverso un intaglio unico ed originale di queste congiunzioni .cit frameteller
Zeus Industrial nascendo 1926 in un’officina meccanica di Nicolás Arregui Gallastegui nella città basca di Eibar, un centro industriale nel nord della Spagna noto per la produzione di armi, macchine navali, macchine agricole, attrezzature per macchine da cucina e da cucire. La cosa più importante per le future fortune di Arregui, era la produzione di piccole parti, come bulloni per assi e mandrini, poi l’azienda si espanse rapidamente producendo componenti completi, telai e biciclette . Il primo catalogo di Zeus è del 1973, l’azienda fu anche la prima a sviluppare un deragliatore basato su un parallelogramma articolato, un prototipo mostrato nel 1971 al Fiftheth Brussels Show.
I telaisti erano i cognati Vanni e Boccardi, entrambi avevano lavorato con Galmozzi fino alla fine degli anni 40 , il primo per oltre vent’anni, prima nel vecchio capannone in via Melchiorre Gioia che fu distrutto a causa del bombardamento alla stazione di Milano poi in una piccola officina poco distante.
Telaio del 1968 che fu verniciato probabilmente nel 1970 dopo che Colnago depositò il logo dell’asso di fiori con le decalco della super
Continua a leggere “Colnago Freccia 1968”Gambato era il marchio di una società che fino al 1992 era di proprietà di un Sig. Aguillaneido a aveva sede nel quartiere Avellaneda di Buenos Aires
Alla fine degli anni 40 , un ingegnere di nome Marcello Gambato , progettista di ingranaggi, ottenne un brevetto italiano nel 1952 per un design più moderno del deragliatore. La versione francese di questo brevetto n. 988.772 fu concessa a Tullio Campagnolo, il che implica che Gambato stesse lavorando con o per Campagnolo in quel momento.
De Rosa …..una scelta di cuore
De ROSA 1993 tubazioni Columbus EL oversize
Un giro in bicicletta è una fuga dalla tristezza
cit di james Starrs
Ecco il racconto che nel 1997 il mitico Cino Cinelli (proprio quello divenuto famoso per i manubri e le sue biciclette) fece alla Gazzetta dello Sport ricordando il “suo” ciclismo.
Strade bianche: si mangiava polvere e fango. Tubolari piu’ larghi e pesanti mezzo chilo l’uno. Una corona davanti e la tripla dietro. I cerchi erano in legno. La ruota si poteva cambiare solo se era rotta, in caso di foratura bisognava arrangiarsi da soli. Il ciclismo degli anni Trenta, com’e’ facile immaginare, era molto diverso da quello di oggi.
“La disciplina mentale, la volontà di lavorare, oltre al talento, sono proprie di Galmozzi
è il modello più importante, è il passaggio dal cambio ad una leva tipo Campagnolo Paris Roubaix al Campagnolo Gran sport per cui si notano entrambi gli attacchi, i dentini per il primo e l, orecchietta per la secondo
Montata Gran sport primo tipo tranne il cambio posteriore Gran sport extra
Il numero di telaio è riportato anche sul manubrio
Gruppo completo Magistroni con serie sterzo Zenit
Continua a leggere “Galmozzi 1951 squadra corsa Azzini Milano”