Umberto Dei pista

Il tempo non scorre invano, quando le migliori promesse trovano compimento

Umberto Dei

LA STORIA DI UMBERTO DEI

Umberto Dei era già un meccanico apprendista quando ha iniziato la sua carriera come costruttore della sua prima bicicletta nel 1896. A causa dei suoi scarsi mezzi finanziari, dovette limitarsi alle costruzione di biciclette per piccoli commercianti locali e modelli da corsa per i suoi amici e compagni che correvano con lui e che pagavano in anticipo il costo dei materiali di costruzione.

Umberto Dei era già un meccanico apprendista quando ha iniziato la sua carriera come costruttore della sua prima bicicletta nel 1896. A causa dei suoi scarsi mezzi finanziari, dovette limitarsi alle costruzione di biciclette per piccoli commercianti locali e modelli da corsa per i suoi amici e compagni che correvano con lui e che pagavano in anticipo il costo dei materiali di costruzione.

Era il 1897 quando Umberto Dei fu selezionato dall’ UVI (Unione Velocipedistica Italiana, oggi FCI) e fu mandato a Parigi con tre altri corridori italiani per partecipare ad una corsa con i corridori francesi più noti del tempo. Gli italiani vinsero la concorrenza francese e Umberto contribuì molto efficacemente alla vittoria tagliando il traguardo in seconda posizione dietro Minozzi, allora campione italiano. Dei fu molto orgoglioso del piazzamento anche perché utilizzava una bicicletta autocostruita per l’occasione. I suoi compagni di squadra sostennero che la bici era più veloce perché aveva avuto la capacità di alleggerirla al massimo rendendo gli orli più stretti.

Da quell’anno, Umberto Dei si trasformò in rappresentante della bandiera Italiana per la costruzione di bici da corsa e nonostante i suoi mezzi finanziari fossero ancora abbastanza limitati, iniziò l’ascesa dei suoi prodotti. I professionisti migliori (già pagati da altri costruttori) cominciarono a scegliere lui per la realizzazione delle loro bici speciali e lo stesso accadde con molti corridori stranieri.

Si trasferì in seguito nei nuovi locali in via Pasquale Paoli 4, decisamente più grandi del negozio precedente dove conobbe il periodo di produzione più florido. Per molti anni fu coinvolto in quasi tutti i tipi gare ciclistiche di tutte le specialità, con le biciclette di sua produzione vinceva tutti i tipi di campionati e di corse classiche, su pista e su strada, sia in Italia che all’estero. Durante gli anni che seguirono la guerra del 1915-18, Dei ebbe un’altra grande idea: costruì numerosi modelli con caratteristiche speciali, adatte ai reduci di guerra e a portatori di handicap.

Nel 1923, fu eletto presidente dell’Unione Veterani Ciclisti Italiani. Dei fu anche il promotore del premio “di Costamagna„, del Premio “Romolo Buni” e del Premio “G.F. Tommaselli”. All’ ANCMA (fiera commerciale della bicicletta di Milano) del 1929, Dei espose le sue bici appese a dei fili, sottolineando in questo modo la leggerezza delle biciclette rispetto a quelle più comuni; così facendo attrasse gli sguardi di tutta la stampa e di tutta la gente.

Nel 1936, durante le Olimpiadi di Berlino, Dei ebbe la soddisfazione eccezionale e ben meritata di ottenere l’incarico come fornitore di biciclette per i corridori delle delegazioni ufficiali di molte squadre straniere come l’Argentina, il Brasile, l’Egitto, l’Uruguai, il Perù, la Romania, la Bulgaria, la Colombia e la Turchia. Questa preferenza così condivisa fu prova sicura della superiorità riconosciuta dei prodotti di Dei, che pur costavano considerevolmente più rispetto a quelli dei competitori.

Durante il triste anno 1943, la maggior parte della sua sede venne distrutta dal bombardamento e fu costretto ad interrompere la sua produzione. Tuttavia, pur avendo perso drasticamente la gran parte della sua fortuna e benche già avanti con gli anni si ristabilì nei nuovi locali di via San Vincenzo dove restituì rapidamente al suo marchio la più alta considerazione. cit IL CEDINO

collezione privatau

collezione privata

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