
La bici col cuore

Modello non riscontrabile nei cataloghi dell’epoca

lo stemma dello scudo la troviamo dal 1967 al 1971/ cit classic de rosa


"Il paradiso in terra non esiste, ma chi va in bicicletta ci arriverà comunque." – Parrini
La bici col cuore
Modello non riscontrabile nei cataloghi dell’epoca
lo stemma dello scudo la troviamo dal 1967 al 1971/ cit classic de rosa
La Bianchi in occasione del centesimo anno di attività ha scelto di rappresentare se stessa con un prodotto che richiamasse una delle componenti determinanti della sua immagine sia a livello nazionale che internazionale: “LA CORSA”
Modello prodotto in serie limitata
Telaio in tubazioni speciali Columbus SLX
gruppo C Record prima generazione Campagnolo personalizzato Bianchi
Sella Italia Super Turbo rivestita in pelle naturale
Reggisella Campagnolo Super Record aerodinamico
Mitici erano i “Garibaldini”, i corridori della squadra Gloria che nelle gare a tappe portavano lo scompiglio per la loro irruenza
Ernesto Colnago, a 13 anni il suo primo contratto è con la GLORIA che lo paga con due sacchi di farina gialla a settimana
MOD. A – MOD. S.C. – SPECIALE CORSA – SUPERCORSA
Si leggono diverse interpretazioni in rete in riferimento al nome, ma la realtà è molto più semplice.Tutti i vari nomi utilizzati si riferiscono al medesimo modello e alla stessa bicicletta.In principio, potremmo dire che una certa classificazione in uso nominava il modello top di gamma Mod. A (Super Corsa) per differenziarlo dai due modelli meno prestigiosi Mod. B (Corsa) e Mod. C (Riviera).
Nel tempo, la Super Corsa con etichetta “Mod. S.C.” è diventata “Speciale Corsa” per un errore del fornitore delle etichette (anni ’60) che aveva male interpretato l’abbreviazione S.C. Oggi le etichette sbagliate si sarebbero buttate via, ma erano altri tempi. Infatti, risarcito l’errore con uno sconto, le etichette vennero utilizzate. Quindi, quelle sbagliate dettarono legge e, in una successiva edizione e ne vennero volutamente prodotte di nuove “Speciale Corsa” (anni ’70). “Super Corsa” divenne infine un nome, una parola sola: “Supercorsa”.
1963
Il 1963 è una data importante per l’evoluzione della nostra Supercorsa. Infatti, Cino Cinelli decide di sostituire i tubi del triangolo principale, fino ad allora forniti da Reynolds 531, con la serie SL di Columbus, già fornitore dei foderi posteriori e della forcella.
Galmozzi corsa anni 60
Le biciclette italiane sono inimitabili.
Eleganti,raffinate,superbe
Continua a leggere “Galmozzi corsa anni 60”La Colnago Oval Cx è una bicicletta molto particolare, venne prodotta in un numero non elevatissimo di esemplari, non elevato se rapportato alle biciclette Colnago sue coeve: Super, Messico, Master; probabilmente prodotta dal 1983 al 1985.
La linea guida è quella della costruzione di una bicilcetta aero, tendenza che si è sviluppata proprio in quegli anni e che molti marchi hanno seguito.
Continua a leggere “Colnago Oval Cx 1983”Monta il gruppo Campagnolo cinquantenario
Il Master è un telaio all’altezza del suo nome. È il capostipite di tutti i telai in acciaio, almeno di quelli moderni.
Continua a leggere “Colnago Master Equilateral 1985 col 50 TH”Mario Confente: un nome sconosciuto ai più, che cela però un talento, un genio della meccanica, ma allo stesso tempo una persona umile, laboriosa e dal grande cuore che merita di essere ricordata e valorizzata.
La sua “storia d’amore” con la bicicletta iniziata quando aveva tredici anni l’ha portato prima a gareggiare e successivamente a produrre cicli di altissima qualità tanto da essere definito dall’amico e collaboratore Jim Cunningham lo “Stradivari” delle biciclette.
Mario Confente nacque a Montorio Veronese il 29 gennaio 1945 da una modesta famiglia. Terzo di cinque figli, ed unico maschio, non ebbe un’infanzia facile; iniziò a lavorare giovanissimo come apprendista nel locale negozio di ferramenta del signor Carli sito al civico 26 di via Olivé, ma la sua attitudine e passione per la meccanica furono ben presto notate da Antonio Tiberghien il quale, avendo conosciuto Mario grazie al rapporto di amicizia che lo legava ai suoi figli, gli offrì un posto come riparatore di telai nel grande lanificio di sua proprietà. Qualche tempo prima egli si iscrisse alla scuola professionale “L. Da Vinci” dove ebbe modo di ampliare le sue conoscenze in materia di meccanica.
Update January 10, 2018
A fellow Legnano enthusiast in the Netherlands is in the process of restoring an early Tipo Roma cambio corso model and the online conversation turned to the period-correct rims for his project. And with that an interest on my part to update the site with some additional background on one of Legnano’s long-standing component suppliers, Fiamme.
I have yet to find a reference that dates the founding of S.A. Fiamme of Milano, a component maker that is best known for the production of aluminium rims but also produced high-quality stems and handlebars. What is available of Fiamme’s history takes shape in the early 1930’s when Mario Longhi patented the double eyelet, hollow aluminium rim on January 5th, 1934 just two hours prior to a similar patent being filed by Mavic of France (source: Hilary Stone; Mavic). Longhi licensed the patent to Fiamme until its expiration and also to Mavic until 1947 according to the Mavic website.
Below is a drawing of the original aluminium Fiamme sprint rim incorporating the Longhi patented construction as illustrated in their 1935 catalog (source: Hilary Stone) and following that an advertisement for the Fiamme sprint rims in the March 2, 1934 issue of Cycling magazine (source: Classic Lightweights UK).
The first image below is from the extensive 1952 Emilio Bozzi SpA parts catalog, offering the Fiamme tubular rim with and without eyelets. Note the Fiamme logo incorporates an image of Pegasus, the mythological winged horse, as opposed to the illustration of a helmet that we are most familiar with. Also the label is in the shape of a ‘marquis’ rather than an oval. I have yet to come across a tubular type rim with the Pegasus illustration on the label.
The second image below is the Fiamme rim with eyelets on the 1946 Legnano Tipo Roma in my collection. The ‘Brevetto Longhi’ license stamped above the ‘S.A. Fiamme’ branding can also be found in the identical format on my original 1958 Roma and my 1963 Roma. However, the Fiamme rims (with eyelets) on my original 1966 Roma are simply stamped ‘S.A. Fiamme’ with ‘Made in Italy’ below, suggesting that the Longhi patent had expired by that time. I should also mention that the valve hole on all of the above rims has a reinforcing eyelet.
The third image below is courtesy of a post on Bike Forums by ‘iab’ who references it to a 1948-1949 Viscontea Pista. What is notable is this early Fiamme red label rim is without the reinforcing spoke eyelets and is simply engraved ‘Fiamme Milano’, and without the words ‘Brevetto Longhi’ as the rim does not make use of the Longhi patent.
Continua a leggere “Fiamme S.A Milano cerchi”