bici Masi Special pista

Masi modello Special Pista anni 60 ricalca il design e le geometrie di quella che è stata una bici che ha fatto la storia del ciclismo su pista nei velodromi di tutto il mondo.

Questo gioiello di eleganza e tecnologia, come del resto tutte le biciclette realizzate dal mitico  Faliero Masi è il frutto di una stretta collaborazione tra telaista e atleta

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Bianchi corsa Specialissima “CENTENARIO” 1985

La Bianchi in occasione del centesimo anno di attività ha scelto di rappresentare se stessa con un prodotto che richiamasse una delle componenti determinanti della sua immagine sia a livello nazionale che internazionale: “LA CORSA”

Modello prodotto in serie limitata

Telaio in tubazioni speciali Columbus SLX

gruppo C Record prima generazione Campagnolo personalizzato Bianchi

Sella Italia Super Turbo rivestita in pelle naturale

Reggisella Campagnolo Super Record aerodinamico

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Colnago Master Più 1989 gruppo 35° anniversario

L’introduzione della forcella a foderi dritti rappresenta un momento importante nella produzione di bici Colnago. Intuizione che ha determinato un cambiamento profondo ed epocale nell’industria del ciclismo

I colpi di genio sono imprevedibili. La storia della forcella Precisa è tra questi. Siamo nel 1988, le forcelle che equipaggiano le bici di Ernesto Colnago, e tutte le altre nel mondo, hanno foderi curvi. Sono così da tradizione, da sempre. È un fatto consolidato che mai nessun costruttore di due ruote ha mai osato modificare. Vanno bene, sembrano perfette, sono leggere e non hanno difetti rilevanti.

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Alan bici cross

la ALAN é stata fondata nel 1972 dall’Ing. Lodovico Falconi con il nome derivato dai nomi dei figli Alberto (AL) e Annamaria (AN).
L’idea dell’Ing. Falconi di costruire telai per biciclette in lega leggera è nata pensando che, dato che già venivano costruiti pezzi in lega leggera di alluminio per il settore ciclo, sarebbe stato probabilmente possibile realizzare anche i telai con questo materiale.
Immediatamente si mise al lavoro e dopo varie prove relative alla lega più adatta e alle colle da impiegare, con la fondazione della ALAN, nel 1972, comincio’ la vera e propria produzione e commercializzazione del telaio ALAN con lo sfruttamento del brevetto riferito alla particolare e nuova tecnica costruttiva di telaio per biciclette in lega leggera di alluminio o altri materiali non adatti alla saldatura tradizionale.

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Colnago Oval Cx 1983

La Colnago Oval Cx è una bicicletta molto particolare, venne prodotta in un numero non elevatissimo di esemplari, non elevato se rapportato alle biciclette Colnago sue coeve: Super, Messico, Master; probabilmente prodotta dal 1983 al 1985.

La linea guida è quella della costruzione di una bicilcetta aero, tendenza che si è sviluppata proprio in quegli anni e che molti marchi hanno seguito.

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Ciclo Italia U. Dei 1921

 Nell’anno in cui i fratelli Lumiére inventavano la cinematografia e Guglielmo Marconi creava il telefono senza fili, un piccolo artigiano con la passione della bicicletta, pignolo all’inverosimile, mai sazio di prove e sperimentazioni, coniava la sua prima serie di biciclette: correva l’anno 1896, il suo nome era Umberto Dei.


   Nasceva così una straordinaria collezione di biciclette unanimemente considerata una meraviglia della nascente industria ciclistica mondiale. La qualità e la perfezione erano tali che subito la fama del marchio Dei si diffuse tra ciclisti e corridori di tutto il mondo: tutti chiedevano di poter correre e vincere in sella ad una Dei.

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Pogliaghi corsa 1957

“bicicletta d’elite” per una “clientela d’elite”…

congiunzioni Nervex

ll kit di congiunzioni in acciaio pressato Nervex Professional è oggi universalmente considerato un classico dell’epoca.  Fu notevolmente prolifico negli anni ’50 e ’60, quando erano scelte da quasi tutti i produttori di telai, dai migliori artigiani Gillott, Bates, Ephgrave, Jack Taylor, De Rosa, Colnago, Bianchi, Masi e dalla maggior parte dei produttori di media e grande distribuzione come come Viking, Dawes, Holdsworth, Carlton, Mercian, Raleigh, Peugeot e Schwinn, Paramount negli Stati Uniti.

Fino all’avvento alla fine degli anni ’40 della serie di congiunzioni già intagliate Nervex Professional, molti costruttori le dovevano alleggerirle internamente con aggravio di energie, tempo e denaro. Progettate con un design elegante, erano destinate ad avere un grande successo fin dal giorno in cui entrarono sul mercato. Splendidamente tagliate con linee piacevoli, relativamente leggere e ben rifinite, richiedevano meno limatura e pulizia rispetto ai modelli fusi “a colata di sabbia” disponibili all’epoca. Parte della loro popolarità globale dipese anche dal fatto che erano usate nelle biciclette scelte da importanti corridori professionisti.
Ovviamente i migliori costruttori continuarono a rendere riconoscibili i propri telai anche attraverso un intaglio unico ed originale di queste congiunzioni .cit frameteller

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Maino corsa 1932

La fabbrica Maino

Nel 1896 Giovanni Maino, da Spinetta, apre ad Alessandria una fabbrica di biciclette, che diventa nota a livello mondiale.

Nel 1908 Giovanni Maino è in società con Umberto Pizzorno, in un mercato ancora dominato da Monti & Castagneri: la loro fabbrica nasce in piazza Garibaldi, nel palazzo all’angolo con via Mondovì, che ha sul tetto la grande insegna con il nome dei due soci.

Poi i due si dividono, il laboratorio Maino occupa l’area attuale dei giardini di piazza Marconi dove già esistevano le scuderie del palazzo Figarolo di Groppello, mentre il negozio è in piazza Garibaldi, sotto i portici, all’angolo con Corso Roma.

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Masi corsa fine anni 50

Masi. Questo nome nel mondo della bicicletta da corsa è una leggenda. Faliero Masi è stato “il sarto” che dal 1949 nel negozio sotto l’altrettanto leggendario velodromo Vigorelli a Milano, in via Arona, ha scritto con il cannello di saldatura pagine memorabili nella storia di questo sport ridefinendone certi aspetti. Molti nomi leggendari hanno calcato il pavimento di questo negozio: Coppi, Anquetil, Merckx, Maspes, etc.. inutile fare l’elenco. Com’è inutile ripetere qui la storia di un mito che quasi tutti conoscono.

All’inizio del Novecento in piazza della Chiesa si trovava una delle prime botteghe da meccanico di biciclette. Ne era proprietario tale Campostrini che per alcuni anni ebbe come garzone Faliero Masi, un giovane che si cimentò anche nella carriera di ciclista.

Dopo un brillante avvio fra i dilettanti sul finire degli anni Venti Faliero passò ai professionisti. Partecipò, senza squadra, a due Giri d’Italia, ma in entrambi i casi fu costretto al ritiro. Nel 1933 vinse una coppa Zucchi.

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