Maino corsa 1932

La fabbrica Maino

Nel 1896 Giovanni Maino, da Spinetta, apre ad Alessandria una fabbrica di biciclette, che diventa nota a livello mondiale.

Nel 1908 Giovanni Maino è in società con Umberto Pizzorno, in un mercato ancora dominato da Monti & Castagneri: la loro fabbrica nasce in piazza Garibaldi, nel palazzo all’angolo con via Mondovì, che ha sul tetto la grande insegna con il nome dei due soci.

Poi i due si dividono, il laboratorio Maino occupa l’area attuale dei giardini di piazza Marconi dove già esistevano le scuderie del palazzo Figarolo di Groppello, mentre il negozio è in piazza Garibaldi, sotto i portici, all’angolo con Corso Roma.

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Frejus corsa 1934/35


La FREJUS è una delle più gloriose marche italiane. Fondata a Torino nel 1896 da Elmo Guelfi, la Frejus è sempre stata orientata verso una produzione di qualità, elettivamente di tipo sportivo.

La Casa ha sempre considerato l’impegno agonistico come strumento di promozione del marchio, per questo è sempre stata presente, per oltre mezzo secolo ai massimi livelli sui percorsi di gara.

Nella lista interminabile di vittorie, spiccano 2 Giri d’Italia, 4 Campionati del mondo, 2 allori Olimpici ed altro ancora.

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Galmozzi corsa fine anni 30 col cambio Vittoria Margherita


“Una volta se correvi in bici e avevi qualche ambizione mettevi da parte i soldi e prima o poi andavi a farti fare una bicicletta come si deve da un artigiano che aveva fama di eccellenza. A Milano i nomi erano i soliti: Cinelli, Galmozzi, Masi, Pogliaghi. Era un po’ come andare dal sarto: il telaista ti misurava, poi sceglieva la stoffa, i tubi, e il taglio, vale a dire lunghezze, altezze e inclinazioni, in funzione dalla specialità, strada o pista, inseguimento o velocità, e confezionava un telaio che ti cadesse a pennello proprio come un abito ben fatto. 

Il telaista lavora peró il metallo e non il tessuto e i suoi strumenti di lavoro sono simili a quelli del fabbro: morsa, lima, martello, cannello per saldare, insieme a qualche prezioso e insostituibile utensile autocostruito. Ci vogliono poi buone mani, passione ed esperienza. Oggi tanto i vestiti quanto le biciclette si comprano nei grandi magazzini, di sarti non ce ne sono quasi più, e nemmeno di telaisti. Se andate in cerca di qualcuna delle vecchie botteghe milanesi molto probabilmente ci trovate un bar alla moda dove un bicchiere di rosso vi costa come un pranzo in trattoria ma non sanno nemmeno dirvi che vino è…”

Queste parole rappresentano perfettamente ciò che è stato il panorama dei tealisti milanesi.

Galmozzi fà parte di questa piccolo gotha di telaisti, la cui cultura sartoriale è da tempo finita nel dimenticatoio… purtroppo.

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Frejus 1937\38 giroruota

sono salito verso il colle di Tenda con la mia Frejus .

Vengo a conoscenza attraverso un giornale locale di una guida del 1866 di John Ball

” The Western Alps ”  beh , mi sembra che non ci siamo allontanati di molto da quel periodo

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guarnitura corsa alleggerita

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leve freno corsa in alluminio a fascetta fine anni 30 inizio anni 40

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