Olympia corsa super competizione 1969/71

augusto Daniele, ha costruito il modello Competizione, equipaggiato con i migliori componenti Campagnolo.

Il telaio Olympia

presentava un’accurata limatura delle alette, un’eccellente lavorazione a torcia, una geometria corta e verticale, e una varietà di tagli del movimento centrale. Visivamente, era conosciuto per i lunghi tappi di tenuta della sella concavi e cromati.

I tre modelli di punta (Comp, Special Piuma & Sprint Junior) avevano un’insolita e fragile finitura perlata.

A differenza delle finiture moderne, utilizzava l’estratto naturale di perla, come si trova nello smalto per unghie, al posto dei fiocchi di metallo o di mica.

le biciclette da corsa Olympia erano di un bianco antico fino ai primi anni ’70, poi sotto la perla sono stati usati altri colori di base (giallo, rame, blu e forse altri)”.

La bicicletta fu un successo immediato, e negli anni ’70 la fabbrica di Olympia produceva circa 20.000 biciclette all’anno. eureka.bike

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collezione privata

Somec top class 25° anniversario

IN Romagna è per tradizione una terra dove la passione, la dedizione per il ciclismo è all’apice, e proprio un romagnolo (precisamente di Lugo di Romagna) Oliviero Gallegati “fanatico” di questo sport iniziò nel lontano 1973 a costruire biciclette da corsa esclusivamente su misura.

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Confente corsa Masi

Lo “Stradivari” delle biciclette

Mario Confente: un nome sconosciuto ai più, che cela però un talento, un genio della meccanica, ma allo stesso tempo una persona umile, laboriosa e dal grande cuore che merita di essere ricordata e valorizzata.


La sua “storia d’amore” con la bicicletta iniziata quando aveva tredici anni l’ha portato prima a gareggiare e successivamente a produrre cicli di altissima qualità tanto da essere definito dall’amico e collaboratore Jim Cunningham lo “Stradivari” delle biciclette.


Mario Confente nacque a Montorio Veronese il 29 gennaio 1945 da una modesta famiglia. Terzo di cinque figli, ed unico maschio, non ebbe un’infanzia facile; iniziò a lavorare giovanissimo come apprendista nel locale negozio di ferramenta del signor Carli sito al civico 26 di via Olivé, ma la sua attitudine e passione per la meccanica furono ben presto notate da Antonio Tiberghien il quale, avendo conosciuto Mario grazie al rapporto di amicizia che lo legava ai suoi figli, gli offrì un posto come riparatore di telai nel grande lanificio di sua proprietà. Qualche tempo prima egli si iscrisse alla scuola professionale “L. Da Vinci” dove ebbe modo di ampliare le sue conoscenze in materia di meccanica.

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Tempesta corsa 1972

Hanno collaborato con: Guerciotti, Cinelli


innovazioni di Tempesta cicli:  deragliatore a saldare / piantone schiacciato per accorciamento carro ruota posteriore / prototipo sella “Concor” /


L’avventura dei Tempesta parte nel 1930 a Terlizzi (Bari) con Vito, prosegue con il figlio Michele e continua ancora oggi con il nipote Silvio nell’officina di Milano.

Vito Tempesta nacque a Terlizzi, dove aprì un’officina per la riparazione e noleggio di biciclette e motocicli. Nel 1932 nacque il figlio Michele (alias Lino) il quale a partire dal 1958 abbraccerà con passione l’arte artigiana del padre. Nello stesso anno appare il terzo protagonista di questa storia, Silvio, il figlio di Michele, nasce con il ciclismo nel sangue, a due anni e mezzo, ancora prima di camminar, già pedalava con la sua piccola bici (senza l’aiuto delle rotelle, rimosse appositamente dal nonno) costruita interamente a mano dal padre.

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Colnago super 1970 primo tipo a 9 fori nel movimento centrale

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come la Masi special anche la Colnago super l’anno di costruzione lo troviamo sul canotto forcella

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il primo tipo non ha fori nella forcella, successivamente si

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9 fori , nel modello del 1971 troveremo il fiore

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bici corsa – late 70 -Vicini tour de france 1979 – restored by Martini

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Mario Vicini, detto Gaibèra

Mario Vicini, (Cesena, 21 febbraio 1913 – Cesena, 6 dicembre 1995)

Nato a Martorano di Cesena,  “è Gagg ad Gaibèra” (così chiamato per il colore rossiccio dei capelli e il soprannome della famiglia) si cimenta nell’attività agonistica nel 1931 senza mettersi particolarmente in luce. Bravo sul passo, denota difficoltà quando la strada comincia a salire. Si stacca facilmente e neppure la spericolatezza in discesa riesce a farlo recuperare. Limite questo di non poco conto se si pensa che nella sua Romagna praticamente non esistono corse senza salita. Grazie all’amico Angelo Carghini, buon arrampicatore di Sogliano al Rubicone che lo assiste nel corso del 1932 durante gli allenamenti prodigo di consigli, acquista gradualmente padronanza trasformandosi in scalatore.

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COLNAGO SUPER 1981

le do una mano a caricare la bici ?

no ,grazie

ci mette molto ad arrivare a casa ?

un’oretta

di dove siete ?

sono di  ……..

ho mia nipote che vive li, forse la conosce ?

improbabile ,la mia città è grande

si ma vive dove c’è la pineta ,c’è una pizzeria

conosco la zona perchè ci abito

si è la casa color …..

ma scusi ,come si chiama sua nipote ?

si chiama ……..

è la mia vicina di casa !!!

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campagnolo super record

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forcella pendente caratteristica dell’anno 1983

è la stessa del mexico

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columbus

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