Tempesta corsa 1972

Hanno collaborato con: Guerciotti, Cinelli


innovazioni di Tempesta cicli:  deragliatore a saldare / piantone schiacciato per accorciamento carro ruota posteriore / prototipo sella “Concor” /


L’avventura dei Tempesta parte nel 1930 a Terlizzi (Bari) con Vito, prosegue con il figlio Michele e continua ancora oggi con il nipote Silvio nell’officina di Milano.

Vito Tempesta nacque a Terlizzi, dove aprì un’officina per la riparazione e noleggio di biciclette e motocicli. Nel 1932 nacque il figlio Michele (alias Lino) il quale a partire dal 1958 abbraccerà con passione l’arte artigiana del padre. Nello stesso anno appare il terzo protagonista di questa storia, Silvio, il figlio di Michele, nasce con il ciclismo nel sangue, a due anni e mezzo, ancora prima di camminar, già pedalava con la sua piccola bici (senza l’aiuto delle rotelle, rimosse appositamente dal nonno) costruita interamente a mano dal padre.

Verso la metà degli anni ’60 i fratelli Guerciotti assunsero Michele per costruire i loro telai e nacque così una collaborazione che continuò per molto tempo. È necessario precisare che non corrisponde a realtà Lino fosse lo zio dei Guerciotti, il legame tra le due famiglie era saldato da stima e amicizia, allora come oggi. Altra favola che circola on line, priva di alcun fondamento, è che Lino abbia lavorato per la Bianchi per oltre 15 anni.

Nel 1973 Lino Tempesta era già un esperto artigiano costruttore di telai su misura mentre il figlio Silvio si era dedicato alle corse e in quell’anno passò alla categoria giovanile, per quella speciale occasione il padre gli costruì una nuovo telaio, completamente cromato e alleggerito in più parti.
Lino infatti non si accontentava di costruire ottimi telai ma era spinto (come tanti dei migliori maestri artigiani italiani) dalla passione e dalla inesauribile volontà di trovare nuove soluzioni tecniche da aggiungere ai suoi progett e sperimentò diverse innovazioni come una nuova forgia per sella lavorata completamente a mano – dalla quale dieci anni dopo nascerà la famosa sella CONCOR – catene perforate, guarniture e movimenti centrali Campagnolo alleggeriti a tornio e trapano con punte speciali.

Nel 1977 padre e il figlio misero a punto un prototipo per l’avanzamento della ruota posteriore, accorciando l’interasse del carro della ruota posteriore e schiacciando il retro del piantone reggi-sella. Il telaio così modificato non permetteva l’inserimento del deragliatole a fascetta, i due artigiani inventarono così uno dei primi prototipi di deragliatore saldato direttamente al telaio mediante un sistema brevettato di inserti filettati. All’incirca nello stesso periodo anche Losa, Paletti e Marastoni, stavano sperimentando soluzioni molto simili. Il brevetto del deragliatore venne poi applicato al telaio Tempesta Mod. 80, venduto in molti esemplare in Italia a all’estero. 

Dal 1983 i Tempesta entrano nel mondo professionistico delle corse agonistiche in qualità di meccanici qualificati, ottenendo ottimi risultati al primo Campionato Italiano del 1984 come migliore formazione professionistica.

Nel 1985 Silvio riprese a correre come dilettante di Prima Seria e a competere con i grandi del ciclismo, ottenendo piazzamenti e vittorie già nel 1986. Prossimo al passaggio al professionismo dovette però interrompere la carriera a causa di un arresto cardiaco durante il giro di Sicilia. Recuperate le forze si recò in Canada dove valorizzò tutta la sua energia e passione come responsabile di produzione per grandi marchi italiani del settore. Rientrato in Italia dal 1988 collaborò come Supervisore e Collaudatore Prototipi della Cinelli, lavorando a stretto contatto con Andrea Cinelli per perfezionare e testare importanti modelli, come la prima Cinetica, anticipando di gran lunga l’era della grande diffusione del carbonio.  Nel 1989, sempre nell’ambito della collaborazione con Cinetica, il team guidato da Silvio realizzò l’assemblaggio e il collaudo del progetto Aluetta by Alluminia, primo esempio di mobilità urbana per gli utenti di Bike-Sharing per i comuni di Pavia e Milano.

Nel 1990 padre e figlio avviarono la nuova produzione di cicli con il nome Byebike, mantenendo in parallelo la produzione dei cicli marchiati Tempesta. L’azienda è ad oggi ancora in attività.

foto di frameteller |testo del sito cicli Tempesta

collezione privata

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