Cinelli supercorsa 1978

Un giro in bicicletta è una fuga dalla tristezza

cit di james Starrs

Ecco il racconto che nel 1997 il mitico Cino Cinelli (proprio quello divenuto famoso per i manubri e le sue biciclette) fece alla Gazzetta dello Sport ricordando il “suo” ciclismo.

Strade bianche: si mangiava polvere e fango. Tubolari piu’ larghi e pesanti mezzo chilo l’uno. Una corona davanti e la tripla dietro. I cerchi erano in legno. La ruota si poteva cambiare solo se era rotta, in caso di foratura bisognava arrangiarsi da soli. Il ciclismo degli anni Trenta, com’e’ facile immaginare, era molto diverso da quello di oggi.

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Galmozzi 1951 squadra corsa Azzini Milano

“La disciplina mentale, la volontà di lavorare, oltre al talento, sono proprie di Galmozzi

è il modello più importante, è il passaggio dal cambio ad una leva tipo Campagnolo Paris Roubaix al Campagnolo Gran sport per cui si notano entrambi gli attacchi, i dentini per il primo e l, orecchietta per la secondo

Montata Gran sport primo tipo tranne il cambio posteriore Gran sport extra

Il numero di telaio è riportato anche sul manubrio

Gruppo completo Magistroni con serie sterzo Zenit

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U. Dei Marca Oro 1939

   Bellezza, perfezione, passione. E l’opera diventa immortale.

  Nell’anno in cui i fratelli Lumiére inventavano la cinematografia e Guglielmo Marconi creava il telefono senza fili, un piccolo artigiano con la passione della bicicletta, pignolo all’inverosimile, mai sazio di prove e sperimentazioni, coniava la sua prima serie di biciclette: correva l’anno 1896, il suo nome era Umberto Dei.
   Nasceva così una straordinaria collezione di biciclette unanimemente considerata una meraviglia della nascente industria ciclistica mondiale. La qualità e la perfezione erano tali che subito la fama del marchio Dei si diffuse tra ciclisti e corridori di tutto il mondo: tutti chiedevano di poter correre e vincere in sella ad una Dei.
   Lo stesso Umberto partecipò da protagonista ai campionati del mondo su pista del 1901 (Berlino). Le biciclette da corsa Dei vincevano ovunque e dominarono la scena per quasi mezzo secolo raccogliendo allori e primati nei più importanti velodromi del mondo.

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Tempesta corsa 1972

Hanno collaborato con: Guerciotti, Cinelli


innovazioni di Tempesta cicli:  deragliatore a saldare / piantone schiacciato per accorciamento carro ruota posteriore / prototipo sella “Concor” /


L’avventura dei Tempesta parte nel 1930 a Terlizzi (Bari) con Vito, prosegue con il figlio Michele e continua ancora oggi con il nipote Silvio nell’officina di Milano.

Vito Tempesta nacque a Terlizzi, dove aprì un’officina per la riparazione e noleggio di biciclette e motocicli. Nel 1932 nacque il figlio Michele (alias Lino) il quale a partire dal 1958 abbraccerà con passione l’arte artigiana del padre. Nello stesso anno appare il terzo protagonista di questa storia, Silvio, il figlio di Michele, nasce con il ciclismo nel sangue, a due anni e mezzo, ancora prima di camminar, già pedalava con la sua piccola bici (senza l’aiuto delle rotelle, rimosse appositamente dal nonno) costruita interamente a mano dal padre.

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Bianchi Folgorissima

Bianchi Folgorissima


Bianchi
 Società produttrice di biciclette fondata nel 1885 a Milano  da   Edoardo Bianchi . L’azienda si affermò presto come una delle principali imprese industriali milanesi (le biciclette Bianchi furono utilizzate nelle corse ciclistiche dai maggiori campioni italiani). Nel 1899 la produzione si estese alle automobili, alle motociclette, ai motocarri, agli autocarri e ai motori a combustione interna per uso industriale. Dopo la seconda guerra mondiale la produzione di biciclette rimase affidata alle Officine Metallurgiche Edoardo Bianchi Velo, mentre quella delle automobili e degli autocarri passò alla  Auto Bianchi, costituita nel 1955 in società con la Pirelli e la Fiat (che nel 1958 rilevarono anche la parte della B.)

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Gloria corsa anni 30

Casa fondata nel 1932 a Milano da Alfredo Focesi con l’immediato scopo di costruire biciclette da corsa .

nel 1923 Libero Ferrario su bici Gloria vince il Campionato Mondiale per dilettanti. Da quel momento la Gloria diviene un “nome”. Mitici erano i “Garibaldini”, i corridori della squadra Gloria che nelle gare a tappe portavano lo scompiglio per la loro irruenza

tratto dal museo Nicolis …………..collezione privata

Storia di vita quotidiana,

questa mattina sono andato in mezzo ai monti con la mia MTB, in una discesa raggiungo un altro ciclista con il quale scambio due parole, poi assieme risaliamo in mezzo ad un castagneto e un tratto di crinale poi un single-track in discesa, infine dopo una salita siamo arrivati a un bivio; prima di lasciarci, lui si è tolto gli occhiali, mi ha dato la mano, sono Michele da pochi giorni ho 90 anni!

cambio Campagnolo “Paris Roubaix” 1949 primo, secondo e terzo modello

Primo tipo,….. ………………..rarissimo

montato su una Bianchi Folgorissima si differenzia dai modelli successivi dalla mancanza del registro e di un pattino diverso

secondo tipo………raro

il secondo modello è uguale al terzo cambia la scritta che è orizzontale

terzo tipo

il terzo modello molto comune …….qui la scritta è verticale.

Usare questo cambio è facile come camminare sull’acqua……………………collezione privata