bici corsa FRERA 1914 modello 17

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rarissima Frera con freno a tampone

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collezione privata

La lunga storia di Cicli Frera

Corrado e la Frera

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La storia della Frera, la più prestigiosa delle marche motociclistiche e ciclistiche italiane nel periodo antecedente e tra le due guerre mondiali, ha inizio in realtà in Germania.

Il suo fondatore Corrado Frera nasce infatti il 23 Marzo del 1859 a Kreuznach, nella Prussia che costeggia il Reno, da padre Giovanni, italiano, e madre Luigia Hürter, tedesca.

Nel 1885 Corrado si trasferisce in Italia e si insedia stabilmente a Milano, iniziando come impiegato per poi mettersi in proprio con un negozio di giocattoli e articoli da regalo.

A Milano conosce Italia Sartor che sposa il 27 Settembre 1888, dalla quale avrà quattro figli: Sofia, Leonardo, Giovanni e Corrado.

Nel 1893 Corrado Frera amplia il proprio raggio di azione commerciale aprendo un nuovo negozio dove vende articoli in gomma per velocipidi e tele cerate, il primo passo che darà il via alla grande avventura nel mondo della bicicletta.

Il 2 Febbraio 1897 fonda la Corrado Frera & C. (snc) con i soci Enrico Maggioni (ex dipendente della Pirelli) e Arturo Vischer (marito di Giovanna Frera, la sorella di Corrado), il capitale ammonta a 110.000 lire. La sede è in piazza San Giovanni in Conca a Milano, è una sorta di emporio-officina. Per farsi conoscere l’emporio Frera presenta il nuovo catalogo generale per la stagione in corso (1899). La convinzione che il futuro sia proprio in questo settore porta Frera e i due soci a investire nelle due ruote e diventa rappresentante per la Lombardia delle ditte rinomate come Zedel, BSA, Daimler, Neckarsulmer, Darracq, Peugeot, Zürcher e Lüthi e altri. Nello stesso anno si annuncia la creazione di una propria linea di assemblaggio che prevede l’installazione di motori Zürcher e Lüthi su una ciclistica rinforzata NSU. Il successo è immediato e grazie alla richiesta sostenuta dai clienti nel 1903 si vedono costretti ad ampliare i locali e gli articoli trattati.

Diventa depositario unico per l’Italia di NSU, Peugeut, Zedel ecc , qualifica molto importante perché testimonia l’affidabilità raggiunta dalla Frera nel settore, indispensabile per passare ad una propria linea di assemblaggio e poi di produzione, con materiali prima importati e successivamente prodotti nella propria fabbrica. Così dal 1904 viene aggiunto nei pezzi assemblati il marchio Frera.

Lo stabilimento Frera

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Si racconta che durante un viaggio in treno verso Varese alla ricerca di un luogo di villeggiatura estiva per la famiglia, Corrado Frera decide di fermarsi a Tradate su consiglio di un amico.

Corrado e la famiglia sono spesso presenti per le vacanze e per i periodi di riposo, imitati da molti amici della borghesia milanese. Frera trova un terreno ideale per lo stabilimento e compera anche il lotto adiacente per realizzare la propria villa di famiglia (Villa Frera) in cui trasferire da Milano l’intera famiglia. Per reperire nuovi capitali il 4 novembre 1905, la Corrado Frera & C. (snc) viene liquidata e si costituisce la società Frera Corrado & C. (più nota come Società Anonima Frera ovvero SAF).

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La nascita del Mito

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Nel corso delle grandi manovre del 1909, le autorità militari, che iniziano a dotare l’esercito degli ultimi ritrovati tecnici, esaminano la bicicletta a motore presentata loro dalla Frera e decidono di adottarla su larga scala, (con l’intervento dell’Italia nella I Guerra Mondiale la Frera è dichiarata stabilimento ausiliario per la produzione bellica per velocipedi e motociclette).

Il successo commerciale e l’affermazione a livello produttivo, frutta nel marzo del 1911 a Corrado Frera, già riconosciuto tra i migliori industriali a livello internazionale, la nomina a Cavaliere della Corona d’Italia per la sua opera a favore dell’industria italiana.

Nel 1915 la Frera è la casa motociclistica più importante su scala nazionale e addirittura nel lotto delle più forti commercialmente e agonisticamente su scala europea, con rappresentanza in vari paesi Europei, dell’America Latina e Cina. L’aumento di produzione porta alla costruzione del secondo stabilimento, Frera 2.

Gli anni d’oro

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Nei primi anni Venti grazie agli ottimi risultati ed ai numerosissimi risultati sportivi, la Frera è una delle aziende più importanti d’Europa: da impiego a circa 500 unità lavorative.

Nel 1922 il Governo del Re nomina Corrado Frera Ufficiale della Corona d’Italia, in quanto fondatore dell’industria motociclistica nazionale e nel 1926 un regio decreto conferisce a Corrado Frera la nomina Grande Ufficiale della Corona anche per i suoi grandi meriti sociali, in particolare aver realizzato a Tradate le case popolari e varie forme di assistenza per i suoi dipendenti e per la popolazione.

La produzione dichiarata è 200 moto al mese e oltre 10.000 biciclette, nel 1928 viene dichiarata la costruzione totale di 50.000 moto.

La grande crisi del ’29

L’Italia risente pesantemente della crisi e la recessione che colpisce le varie classi sociali congela il mercato, così Corrado decide di ridimensionare gli stabilimenti e di convertirli in macchine per il lavoro dei campi, ma ormai settantenne e alla scadenza del suo mandato di consigliere delegato, deluso dall’assenza di volontà, di ricostruzione del suo consiglio di amministrazione, deve far fronte a pressioni che lo spingono a lasciare l’azienda a mani più giovani che però finora non hanno dato risultati evidenti di funzionalità. Cerca di dare una scossa all’ambiente ma non ci riesce e così, dopo 50 anni di lavoro, decide di ritirarsi. Prima di abbandonare risana la situazione economica dell’azienda, una dimostrazione di onestà intellettuale prima ancora che di rettitudine amministrativa, si ritira senza lasciare alcun debito a coloro che verranno dopo di lui. La nuova amministrazione (in cui la famiglia Frera non è più presente) sembra non capire la gravità della situazione e portano al declino l’azienda.

dal sito frera.it

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